Un atto unico tra Mimo, Clown e Commedia dell’Arte di Mario Gallo
Il canovaccio dello spettacolo ricompone l’analisi ironica/comica del rapporto di “coppia”,
inteso non solo come gioco a due delle maschere demoniache (Arlecchino e la Fata Morgana),
ma anche come conflitto interno al gioco di coppia uomo – donna nel quale gli opposti,
le attrazioni, le distensioni, le malizie e le sporcizie, generano la lite atavica e
inevitabile per la sopravvivenza delle proprie individualità.
L’osmosi dei linguaggi che interagiscono sulla scena, dal Mimo al Clown alla Commedia dell’Arte,
tra silenzio e rumore, determinano invece la ricerca e la sperimentazione continua, da parte della
Compagnia, di quelle forme e di quei contenuti che più di altri sono consoni alla tradizione e
all’innovazione della Commedia dell’Arte.
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